Un progetto di vita
"Trasmettere non del puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione,e di aiutarci a vivere".
Edgar Morin
Con il decreto attuativo n. 328 del 22 dicembre 2022 il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha approvato le Linee guida per l'Orientamento, articolate in tredici punti fondamentali. Nel testo si sottolinea la necessità di “un sistema strutturato e coordinato di interventi che, a partire dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti, li accompagni in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo un loro progetto di vita, anche professionale”. Dunque l’insegnamento scolastico, e tutte le pratiche didattiche che vi sono connesse, devono avere come fine ultimo quello di preparare gli studenti ad affrontare una società sempre più complessa e dinamica, per la quale occorre una visione della vita che tenga conto della molteplicità di variabili ad essa collegata.
Edgar Morin, filosofo e sociologo francese, citato in epigrafe, è famoso per la teoria della complessità e convinto assertore di una “riforma del pensiero” e dell’insegnamento attraverso una nuova organizzazione dei saperi, concernente la nostra predisposizione generale a organizzare la conoscenza: la sfida della globalità è insieme una sfida culturale, sociologica e civica. Questa attività pedagogica si propone di superare una educazione fondata sull’idea di una “testa ben piena”, riprendendo la finalità dell’insegnamento formulata da Montaigne, e soprattutto quella obsoleta convinzione della separazione delle discipline che impedisce di cogliere “ciò che è tessuto insieme”, appunto la complessità di questi stessi saperi.
Morin sostiene la necessità di una educazione fondata sull’idea di una “testa ben fatta”, in grado di trattare e affrontare i problemi, saper organizzare e collegare i pensieri e dare un senso attraverso la loro interconnessione. Per questo motivo i semplici contenuti dovrebbero essere sostituiti da guide d’orientamento che permettano agli insegnanti di situare le discipline in nuovi contesti: L’Universo, la Terra, la vita, l’umano.
E se, come afferma ancora il sociologo, “il cammino non esiste, ma si costruisce camminando”, orientare, educando, significa superare la semplice trasmissione passiva di conoscenze, significa imparare a vivere, significa “trasformare le informazioni in conoscenza, trasformare la conoscenza in sapienza, e ciò orientandosi secondo le finalità qui definite”.
L’orientamento acquista un importante valore educativo che si declina nella conoscenza di sé, ma anche del contesto formativo, culturale, occupazionale, sociale ed economico.
Per l’ a.s. 2023-2024 il Liceo Leonardo da Vinci di Terracina ha elaborato il progetto di Orientamento rivolto alle classi del Secondo Biennio e Ultimo Anno con un programma ricco di attività, rispettando anche la specificità dei tre indirizzi attivi nel nostro Istituto.
Ad inaugurare il progetto di Orientamento sono stati proprio i nostri maturandi che, martedì 1 dicembre, hanno iniziato un percorso di tipo conoscitivo e motivazionale con la prof.ssa Rosalba Cardinale, Psicologa-Psicoterapeuta e docente presso il nostro Istituto. Durante gli incontri è stato somministrato un questionario di autovalutazione degli stili decisionali adottati dagli studenti, mettendone in luce aspetti positivi e negativi. La scelta di monitorare tali costrutti teorico-pratici risponde ad indicazioni desunte dalla ricerca scientifica, in ordine a quei tratti comportamentali ritenuti più efficaci nella implementazione di una soddisfacente Qualità di Vita e di promozione di Competenze per la Vita (Skills for Life), così come evidenziato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Giovedì 7 dicembre si è svolta, invece, la prima giornata di orientamento, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena.
I proff. Stefano Benvenuti e Roberto Tofanini, docenti dell’Ateneo senese, hanno presentato ai nostri studenti e alle nostre studentesse un orientamento soprattutto motivazionale al mondo universitario e allo studio del diritto a cui è seguito il seminario civis-civitas / cittadino-cittadinanza. La lectio magistralis, a carattere interdisciplinare, ha messo a confronto gli aspetti caratterizzanti, le differenze e le affinità tra il mondo romano e quello attuale. In particolare, sono stati analizzati concetti quali ius sanguinis e ius soli, oggetto di un dibattito socio-giuridico tuttora di grande attualità, e il tema controverso dell’estensione della cittadinanza.
Ma come si diventava cittadini nell’età romana? La concessione della cittadinanza era un concetto inclusivo o esclusivo? Con queste domande il prof. Tofanini ha iniziato il suo intervento, con un coinvolgimento attivo e reciproco da parte dei nostri studenti e studentesse.
Durante la lezione sono stati analizzati alcuni profili relativi allo status di cittadino attraverso un excursus non solo storico ma anche linguistico, considerando il patrimonio della lingua latina come mezzo di trasmissione dell’origine della nostra cultura giuridica, una ricca eredità rimasta anche dopo il consolidamento della lingua italiana.
Nella Roma dell’epoca arcaica e repubblicana la cittadinanza veniva considerata un privilegium, qualcosa di prezioso che non doveva essere condiviso. Chi era cittadino romano possedeva delle guarentigie, cioè delle garanzie che non si potevano condividere; si trattava dunque di un concetto esclusivo. Per i romani i bambini dovevano essere nati ex iusto matrimonio, da un matrimonio cioè giusto al momento del concepimento; era indispensabile infatti essere nati da un matrimonio fra cittadini romani.
Il prof. Benvenuti, docente di Diritto degli Enti Locali, sì è invece soffermato sul concetto di ius soli, ovvero il “diritto del suolo” che indica l’acquisizione del diritto di cittadinanza di un determinato paese per coloro che nascono in quel territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.
Dunque, diversamente dal diritto romano, oggi il fenomeno della cittadinanza è un concetto inclusivo, inserendosi all’interno di un determinato ordinamento giuridico.
In molti paesi, soprattutto nel continente americano, è infatti in vigore lo ius soli mentre in Italia è in vigore lo ius sanguinis: un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano, mentre un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia «legalmente e ininterrottamente».
Esiste anche una possibilità di acquisto iure soli se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o ignoti o se non possono trasmettere la cittadinanza al figlio secondo la legge dello stato di provenienza (Legge n. 91 del 05.12.1992).
La questione tra ius sanguinis e ius soli è un dibattito ancora aperto e controverso che coinvolge non solo la politica ma anche lo sport; basti pensare alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 dove vi hanno partecipato diversi atleti, nati in Italia da genitori stranieri.
La prima giornata di Orientamento ha visto inoltre la partecipazione di ex studenti del nostro Liceo, i quali hanno condiviso con i nostri ragazzi e ragazze la loro esperienza universitaria e lavorativa, cercando di trasmettere passione per lo studio, determinazione, spirito di sacrificio, ma soprattutto la forte carica motivazionale che li ha guidati nella scelta universitaria, e “un pizzico di sana ambizione”.
A conclusione della conferenza, è stata offerta la possibilità di sostenere il Test ufficiale di accesso ai corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza, nell’ambito dell’azione D (Autovalutazione e recupero delle conoscenze per l’ingresso all’università). Il questionario ha lo scopo di valutare l'attitudine e il grado di preparazione in alcune discipline ritenute fondamentali per affrontare con successo il corso di studi che si intende scegliere, consentendo allo studente di colmare eventuali lacune con dei corsi di recupero organizzati nel primo anno di studio. I risultati della prova sono stati apprezzabili, ben oltre la media nazionale e con punte di eccellenza per la nostra scuola.
Un sincero ringraziamento al nostro Dirigente Scolastico, prof. Sergio Arizzi, sempre disponibile a promuovere iniziative di qualità.
Un ringraziamento speciale ai proff. Stefano Benvenuti e Roberto Tofanini, che, da alcuni anni, abbiamo il piacere di ospitare nel nostro Istituto e che ci regalano sempre preziosi spunti di riflessione (da quest’anno anche per la formazione del gruppo dei docenti impegnati nell’Orientamento e Tutoraggio).
Si ringraziano gli avvocati Alessandra di Paola e Marco Popolla, il nostro ex studente Lorenzo Nogarotto, matricola al corso di Laurea “Diritto e amministrazione pubblica”, e tutti i docenti che hanno collaborato nella organizzazione di questo primo incontro con il mondo universitario per costruire, “tassello dopo tassello”, un progetto di vita.
Forza ragazzi!
Il docente Orientatore e il Gruppo Tutor