Il rilancio delle Humanae Litterae e del Liceo Classico

Pubblicato: 09 febbraio 2025

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

“Le crisi di insegnamento non sono crisi di insegnamento; sono crisi di vita. Una società che non insegna è una società che non si ama, che non si stima; e questo è precisamente il caso della società moderna.”

C. Péguy 

Si sente sempre più spesso parlare di crisi delle humanae litterae. Tuttavia, chi scrive continua a pensare che non possa esistere rassegnazione e che semmai esistano periodi in cui si accumulano libri per ritornare ad usarli in tempi migliori. Nel frattempo, mentre agiamo come formiche (nella mitologia greca i Mirmidoni - il popolo di Peleo ed Achillle per intenderci - discendevano appunto dalle formiche) conservando provviste per il futuro, non possiamo e non abbiamo rinunciato a lavorare al rilancio del Classico, attraverso alcuni concetti chiave:

- rinnovamento didattico: introdurre nuove metodologie e progetti che potessero (e possano) rendere il percorso classico più attraente e in linea con le esigenze contemporanee, come abbiamo immaginato implementando il metodo induttivo-contestuale e con iniziative come il Certamen Anxuris;

- integrazione di elementi moderni: ad esempio, ampliare l’offerta formativa, includendo attività extracurricolari o laboratori interdisciplinari, senza perdere l’identità umanistica che caratterizza il Liceo Classico, nella cui direzione è andato il Consorzio Vet Erasmus+ con l'esperienza di scavo archeologico in Epiro

- rafforzamento dell’identità culturale: valorizzare il patrimonio classico quale strumento per formare cittadini critici, come insegnano diversi progetti PCTO, fra cui gli immarcescibili "Un Teatro per l'Europa" e "Lungo le strade del mondo classico", sistematicamente agganciato al Festival dell'antica Grecia, che quest'anno porterà gli studenti e le studentesse a Smirne. 

Questi esempi mostrano che, nonostante le difficoltà, esistono, anche nella nostra istituzione scolastica, diverse proposte ed iniziative tese a rinvigorire il Liceo Classico, rendendolo più in sintonia con le sfide educative e culturali del nostro tempo. L'approccio proposto intende ribaltare una tendenza ai meri studi pratici (aggettivo tutt'altro che 'pacifico') che rischierebbe di svuotare il tessuto culturale della nostra formazione. Non si tratta di un banale espediente burocratico volto a “salvare il classico”, ma di un impegno responsabile teso a preservare e a rinnovare il nucleo del pensiero umanistico, manifestando la volontà intellettuale di adeguare un’istituzione storica alle sfide educative e culturali del presente, mantenendo intatto il valore del pensiero critico e della riflessione autonoma. Questo dialogo tra tradizione ed innovazione non è una nostalgica rivisitazione del passato, bensì un invito a riscoprire e a rivitalizzare un sapere che, lungi dall’essere relegato a un angolo antico, continua a rappresentare la chiave essenziale per interpretare e trasformare il mondo contemporaneo.  La capacità di proporre misure, che vanno oltre il vittimismo e la mera rassegnazione, dimostra che la nostra società non è destinata a rinunciare alla formazione umanistica, ma, anzi, deve rinnovarla, affinché possa fornire gli strumenti per una cultura in grado di affrontare con lucidità e fermezza le sfide del nostro tempo.

Con la speranza di aver contribuito ad uno spunto di riflessione in più e ad una scelta più consapevole del percorso del Secondo Ciclo, si coglie l'occasione per porgere cordiali saluti a tutti.

il Dirigente 

Prof. Sergio Arizzi