Grande successo per il primo Certamen organizzato dal “Liceo Leonardo Da Vinci"
ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA
La continua lezione delle cose antique
“Considerando adunque quanto onore si attribuisca all’antiquità, e come molte volte -lasciando andare infiniti altri esempli - un frammento di una antiqua statua sia suto comperato gran prezzo, per averlo appresso di sé, onorarne la sua casa e poterlo fare imitare a coloro che di quella arte si dilettono, e di quegli dipoi con ogni industria si sforzono in tutte le loro opere rappresentarlo; e veggendo, dall’altro canto, le virtuosissime operazioni che le storie ci mostrono che sono state operate da regni e republiche antique, da re, capitani, cittadini, latori di leggi, ed altri che si sono per la loro patria affaticati, essere più tosto ammirate che imitate; […].Volendo, pertanto, trarre l’ uomini di questo errore, ho giudicato necessario scrivere, sopra tutti quelli libri di Tito Livio che dalla malignità de’ tempi non ci sono stati intercetti, quello che io, secondo le cognizione delle antique e moderne cose, iudicherò essere necessario per maggiore intelligenzia d’ esso; acciò che coloro che leggeranno queste mia declarazioni, possino più facilmente trarne quella utilità per la quale si debbe cercare la cognizione delle storie.”
(Nicolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, proemio)
Nella mattina del primo giugno, si è svolta nell’Aula Magna del Liceo la cerimonia di premiazione del Certamen Anxuris, che è stata l’occasione per affrontare la tematica principale del concorso. In tal senso, il proemio citato in epigrafe ci permette di capire subito che i Discorsi si inseriscono in un “umanesimo integrale”, che rifiuta la cultura come privilegio dei dotti per farne un uso politico e civile, rendendola strumento di azione al servizio di chi ha esperienza delle “cose moderne”.
Il nucleo centrale è proprio la “lezione” degli antichi, e il modo con cui essa deve essere appresa dai moderni; Machiavelli osserva come l’imitazione dei modelli classici sia alla base di tutte le arti e le professioni moderne, anche della medicina, ma viene esclusa la politica. In quest’ ultimo caso i classici vengono ammirati ma non imitati. Il suo scopo è realizzare un’opera moderna, indirizzata ai contemporanei, sottolineando che la storia antica può fornire un valido aiuto per la risoluzione dei più urgenti problemi politici, come avviene appunto per la medicina e per il diritto, in cui la sapienza degli antichi è ancora essenziale per agire. La “lunga esperienza delle cose moderne” e la “continua lezione delle antique” costituiscono pertanto le due fonti della conoscenza: l’una è diretta, l’altra è mediata attraverso la lettura dei classici, ma si tratta in entrambi i casi di esperienza, perché anche nei libri dei classici è depositata un’esperienza reale, da cui si può cogliere la “verità effettuale della cosa”. Per questo l’autore si propone di ricavare dai libri di Tito Livio degli esempi da proporre all’imitazione dei moderni, per scuoterli dalla loro apatia. Chi lo leggerà potrà dunque trarre dalle sue riflessioni le indicazioni utili per l’agire civile e politico.
Dopo i saluti del Dirigente Scolastico, prof. Sergio Arizzi, la referente del Certamen, prof.ssa Luciana Sanguigni, ha aperto la cerimonia, ricordando appunto che l’opera di Niccolò Machiavelli è nata come commento al capolavoro dello storico romano, dal titolo Discorsi sopra la Prima deca di Tito Livio.
Partendo dal testo liviano, lo scrittore fiorentino riflette sulla storia romana, la politica interna ed estera, mentre nel terzo libro vengono esaminate le azioni degli uomini particulari che contribuirono alla grandezza della città antica. Dare vigore alle lettere classiche significa comprendere le nostre origini, significa comprendere che senza la civiltà greco-romana molti valori (democrazia, solidarietà, tolleranza) non si sarebbero mai sviluppati; significa comprendere l’Humanitas, che solo l’educazione sa dare e che dobbiamo continuare ad insegnare, ogni giorno, ai nostri allievi, nonostante in questi ultimi tempi si stia diffondendo la “moda” della cancel culture dei classici.
L’incontro è poi proseguito con l’intervento della dottoressa Laura Pazienti, Dirigente dell’Ufficio VI presso la direzione generale per la formazione del personale scolastico del MIM. La dottoressa, già Dirigente dell’Istituto Galilei- Sani di Latina e del nostro Liceo, dopo aver affermato quanto sia importante abbattere gli stereotipi verso le lingue classiche, comunemente definite lingue “morte”, si è complimentata con gli studenti e le studentesse, ricordando loro quanto siano importanti la motivazione e la determinazione nella partecipazione ad ogni prova.
Il presidente di Commissione, prof. Angelo Luceri, professore associato di Lingua e Letteratura Latina dell’Università degli Studi di Roma Tre, ha tenuto una lectio magistralis sull’epistolografia romana. L'intervento si è concentrato su natura e struttura delle lettere conservate all’interno della letteratura latina, soffermandosi, in particolare, sui corpora epistolari di Cicerone, Seneca e Plinio il Giovane. Tali documenti rappresentano un patrimonio prezioso per i moderni, perché lasciano trapelare utili informazioni sulle modalità con le quali nel mondo antico avvenivano le comunicazioni di tal genere, sulla natura e sui contenuti delle missive, infine sui problemi inevitabilmente determinati dalla precarietà dei sistemi di scambio. La lettera, quale mezzo di comunicazione scritta tra due persone (o gruppi di persone) distanti, appare concepita in obbedienza a un’esigenza di chiarezza e brevità, quindi di appropriatezza, nello stile e nel tema, al destinatario. Essa è identificata, inoltre, da una stabile cornice formale, offerta dalla presenza di formulari di apertura e di chiusura, da peculiarità stilistiche (uso di proverbi, di citazioni, di parole greche), infine, da motivi topici, il più importante dei quali è quello di impostare una conversazione tra amici lontani e di realizzare attraverso la parola scritta una 'imago praesentiae'.
Infine il prof. Marcello Nobili dell'Associazione Italiana di Cultura Classica ha commentato il brano scelto per la prova, corredato dalla traduzione curata dai proff. A. Luceri e M. Nobili.
Nel corso della cerimonia sono stati premiati i seguenti studenti:
1° classificata Flaminia Rossetti, Liceo classico “Pollione” di Formia;
2° classificato Francesco Rufo, Indirizzo scientifico del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina;
3° classificata Aurora Simeoni, Liceo classico “Pollione” di Formia.
Sono state assegnate due menzioni d’onore:
- Angela Milana, Liceo classico “Pollione” di Formia
- Andrea Cerasoli, Indirizzo scientifico del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina
Il Dirigente ha ringraziato le delegazioni provenienti dai licei di Latina e Formia, ai quali è stata consegnata una targa di ringraziamento.
A tutti i partecipanti giungono i complimenti da parte dell’intera comunità scolastica; gli studenti e le studentesse sono stati davvero bravi e certamente ci si augura che dal prossimo anno il Certamen Classicum Anxuris possa accogliere sempre più studenti!
La Referente del Certamen Classicum Anxuris
Per ulteriori informazioni: https://www.laziotv.it/terracina-liceo-i-vincitori-del-certamen-anxuris/