Horatius cocles: uno straordinario exemplum di virtus romana, protagonista della Prima Edizione del Certamen Anxuris 2023

Uno straordinario exemplum di virtus romana, protagonista della prima edizione del certamen anxuris 2023.

Pubblicato: 01 maggio 2023

Alla comunità educativa,

“…servitia regum superborum, suae libertatis immemores…” 

(ab urbe condita, par. 8)

Oggetto della prova del certamen anxuris, che si è svolto il 26 aprile scorso, nella sede del liceo “Leonardo Da Vinci” di terracina, è stato uno dei momenti più sacri e rilevanti dell’archeologia romana che tito livio ci ha lasciato nella sua monumentale opera ab urbe condita.

certamen ingresso

Educati ma visibilmente emozionati gli studenti e le studentesse dei tre licei pontini si sono cimentati nella prova di traduzione di un passo tratto dalla prima decade liviana, seguita da un commento sulla lingua e sulle tematiche presenti nel brano da analizzare.

gara

Il testo sorteggiato ci propone la storia di un eroe della virtù romana, una delle tante storie del leggendario passato attraverso le quali si ricostruiscono le mitiche origini di Roma, della quale proprio il 21 aprile si è celebrato il compleanno.

Siamo nel 509-508 a.c. quando il re etrusco Porsenna, chiamato in soccorso dai tarquini cacciati da Roma, marcia contro l’Urbe.

La giovanissima res publica deve difendersi da un potere tirannico, ma i romani spaventati fuggono, lasciando incustodito il pons sublicium.

A questo punto entra in scena Orazio Coclite, un soldato posto a guardia del ponte: egli richiama i compagni in fuga e li esorta a distruggere il ponte mentre lui avrebbe cercato di sostenere, da solo, l’avanzata del nemico.

È un racconto denso di pathos e suspense quello che Livio offre ai ragazzi e alle ragazze del certamen, impegnati a ricostruire l’impresa di Orazio che risulta insignis fra le terga dei compagni rivolti alla fuga.

Livio sottolinea il coraggio dell’eroe, presentandolo come modello esemplare delle virtù fondamentali del civis romanus: l’animus e la fortitudo.

La storia si conclude con il salvataggio di Coclite che, gettatosi con tutte le armi nel tevere e sommerso dalle frecce nemiche, riesce a raggiungere a nuoto i propri compagni; la scena del salvataggio risulta quasi miracolosa nel momento dell’invocazione finale al nume tutelare del fiume tevere affinché lo accolga benigno e gli conceda la salvezza.

Alla fine del capitolo lo storico romano sottolinea che la vicenda di Orazio Coclite sarebbe stata destinata ad avere presso i posteri più fama che credibilità “rem ausus plus famae habituram ad posteros quam fidei”, nell’ottica della funzione pedagogica di una storia concepita come magistra vitae.

La prima decade dell’opera liviana costituisce dunque una grande raccolta di numerose leggende e miti fioriti intorno alle origini di Roma con lo scopo di illustrare tutte le virtù romane: la fides, la gravitas, la pietas.

In uno dei tre quesiti, proposti a corredo della traduzione, si chiedeva infatti ai partecipanti di esprimere le proprie riflessioni sul valore massimo che un uomo poteva avere nella Roma antica, cioè il saper soffrire e morire per la patria, con pietas.

L’esplorazione nella narrativa liviana di valori sociali, storici e morali offre le sue “risposte” per il presente non solo di Livio ma anche per il nostro.

Il 25 aprile si è celebrato infatti l’anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e la corona deposta al milite ignoto vuole ricordarci l’impegno civile contro chiunque minacci la libertà, contro ogni forma di oppressione e prevaricazione.

Italo Calvino affermava che “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.

Il dialogo con i classici, e la storia di horatius cocles, può indicare la via della “salvezza” a chi vorrà rinnovarne nel presente il prezioso esempio, dando senso così all’agire delle future generazioni che si stanno formando e, speriamo, continueranno a formarsi nei valori dell’Humanitas.

Il principale e doveroso ringraziamento è rivolto al dirigente scolastico, prof. Sergio Arizzi, per aver creduto nel progetto e averne reso possibile la realizzazione, consentendo agli studenti e alle studentesse di “entrare” nel mondo classico per “'appropriarsi del dibattito sviluppato dai nostri maiores per farne un germe che si rigeneri e fiorisca in forme sempre nuove e rispondenti all'esigenze che di volta in volta il tempo e la storia propongono”.

Un affettuoso ringraziamento al vicepreside, l’insostituibile prof. Enzo Rosato, per il prezioso aiuto affinché il progetto potesse proseguire.

Si ringrazia la commissione giudicatrice del certamen, formata dal prof. Angelo Luceri dell’università di roma tre e dai professori Luigi Di Pinto, Marcello Nobili e Pierluigi Pieri, che con passione e precisione ha lavorato alla stesura delle prove e alla successiva valutazione.

Grazie per la stima e la disponibilità.

commissione certamen

Si ringraziano il liceo classico “Dante Alighieri” di Latina e il liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia per aver accolto il nostro invito, dimostrando interesse e sensibilità verso la competizione letteraria.

Grazie a tutti gli studenti per la passione mostrata verso le lettere classiche che continueranno a coltivare nelle aule scolastiche e, lo speriamo, nel corso della loro vita.

certamen

Si ringraziano il dipartimento di lettere e, in particolare, le professoresse Civita Ciaramaglia, Tullia Mosillo e Emiliana Petrarolo, per aver accompagnato gli studenti nella conoscenza dell’opera liviana e promosso l’adesione al progetto, nonché i docenti che hanno dato un aiuto nella vigilanza durante la gara.

Si ringraziano la prof.ssa Laura Surace, membro del direttivo dell’aicc, per il supporto organizzativo, la prof.ssa Roberta Fiore per la progettazione grafica delle locandine e degli attestati, la prof.ssa Francesca Marzelli per le foto e l’archeoclub d’Italia – sede di Terracina per la consulenza storico-archeologica della città.

Si rivolge un ultimo ringraziamento all’ex studentessa Melania Guglietta per il contributo dato nell’esecuzione del logo del certamen.

Curate ut valeatis e arrivederci al primo giugno con la cerimonia di premiazione dei vincitori.

La Referente del Certamen