Il magistero della storia
Certamen anxuris
Alla comunità educativa,
“Hoc illud est praecipue in cognitione rerum salubre ac frugiferum, omnis te exempli documenta in inlustri posita monumento intueri; inde tibi tuaeque rei publicae quod imitere capias, inde foedum, inceptu, foedum exitu quod vites."
Livio, ab urbe condita, Praefatio, 10
Grande successo di iscrizioni alla prima edizione del certamen anxuris, che si svolgerà il 26 aprile p.v. presso la sede del liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina.
Circa trenta studenti e studentesse, provenienti anche dal liceo classico “Dante Alighieri” di Latina e dal liceo classico “Vitruvio Pollione” di Formia, affronteranno la prova di traduzione e commento di un passo tratto dall’opera "Ab urbe condita" di Tito Livio, famoso storico romano vissuto tra il 59 a.C. E il 17 d. c.
Sarà l’occasione per confrontarsi e dialogare con un autore che ci ha lasciato, come ha detto il filologo R. Heinze, una “immensa epopea in prosa, il cui eroe non è altro che il popolo romano”.
“Infatti, come ricorda lo stesso Livio" - osserva il latinista L. Miraglia - "è utile, nella storia, riprendere e imitare ciò che può giovare a noi e alla nostra società, ed evitare ciò che è turpe e nocivo.
Ché se Isocrate, nell'evagora, ci insegna che gli esempi degli antichi non hanno una maggiore influenza a formare gli animi rispetto alla bellezza stessa, che dovrebbe adornare l'intera città (ma se consideriamo gli edifici in cui son collocate le nostre scuole e i nostri licei, spesso più vicini a squallide carceri che a scuole propriamente dette, non ci appare affatto strano che i nostri giovani s'adeguino e si conformino alla turpitudine!), tuttavia, insieme a Seneca e a molti altri autori antichi, afferma che la storia incide maggiormente a istruire i cittadini, e, secondo l'opinione di Tucidide, insegna agli uomini - dal momento che guarda soprattutto ai reggitori dello stato - a preveder con prudenza gli avvenimenti futuri e a preoccuparsene responsabilmente, osservando i ricorsi storici.
Polibio aggiunge che chiunque dimentichi la propria storia, è condannato a ripetere incessantemente gli stessi errori: vogliamo dunque far sì che i nostri giovani perdano la propria memoria e ripetano gli errori non solo nostri, ma anche dei nostri antenati?
Perché non promuovere quindi e incoraggiare tali studi?
Perché non dare, nelle scuole, maggiore rilievo a queste discipline che, invece, ovunque risultano oltraggiate?”.
L’iniziativa, che già gode del prestigioso patrocinio del dipartimento di studi umanistici dell’università di roma tre e dell’associazione italiana di cultura classica, ha ricevuto il sostegno della banca popolare di fondi, offrendo un premio in denaro di 300 euro che andrà al primo classificato.
In attesa della gara, auguriamo a tutti i partecipanti "buona fortuna", affinché questo viaggio nel passato, attraverso l’opera liviana, alla contemplazione del 'mos maiorum', non sia fine a se stesso, ma tenda a riflettersi nel nostro presente, facendo riaffiorare gli 'exempla', straordinari ed estremi, ai quali tutti dovrebbero rivolgersi.
La Referente del Certamen