Nel segno di un nuovo Rinascimento - Il Liceo Leonardo da Vinci in Accademia Vivarium novum

A due passi da Roma, sulle colline dell’odierna Frascati, Villa Falconieri domina il morbido paesaggio dei castelli romani. Lì dove forse un tempo sorgeva la villa suburbana in cui Cicerone ambienta le sue Tusculanae disputationes, sei secoli di storia si affacciano, oggi più che mai, sulle avanguardie della modernità. Dal suo curato giardino all’italiana, infatti, si possono scorgere, incastonate quasi ad arte tra vecchi fasti barocchi, le svettanti travi d’acciaio della Vela di Calatrava o le volute della cupola di San Pietro.

È in questa elegante dimora che ha sede, dal 2016, l’Accademia Vivarium Novum, centro propulsore internazionale di una rinascita culturale degli studi classici finalizzata alla fondazione di un nuovo, rivoluzionario, Umanesimo. Rinascita che, nella terra dell’antica Tusculum, passa attraverso la stessa via percorsa, in tempi non remoti, da generazioni di umanisti - la via verace di Erasmo da Rotterdam “[…] Praecepta volo esse pauca, sed optima […]”, ad esempio, o quella pragmatica di Comenius “[…] E vocabulariis et dictionariis Latinae linguae studium nimis est impeditum. Perpetuo verba cum rebus connexa tradantur […]” - e di migliaia di altri illustri successori che hanno contribuito ad accrescere il prestigio della tradizione classica nel tempo.

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L’esperienza di formazione a Villa Falconieri

Come docenti del Liceo “Leonardo da Vinci”, abbiamo avuto da poco la possibilità di conoscere più da vicino la vita che si svolge all’interno di Villa Falconieri. Abbiamo colto con entusiasmo la preziosa opportunità offertaci dal nostro Dirigente di svolgere tre giorni di formazione presso l’Accademia Vivarium Novum per conoscere in modo più approfondito il metodo induttivo per l’insegnamento del latino e del greco.

Il Prof. Luigi Miraglia, Direttore ed ora Presidente dell'Accademia, e i suoi collaboratori ci hanno calorosamente accolto all’interno della loro affiatata comunità, in cui oltre trenta giovani, studenti provenienti dalle più diverse aree del globo, si sono confrontati, hanno dialogato, hanno interagito, utilizzando sempre con estrema naturalezza il latino come lingua transnazionale, come strumento della reciproca condivisione e della comunicazione pacifica. La frequenza delle lezioni dimostrative ci ha permesso di comprendere, come docenti, quanto il metodo Ørberg possa essere efficace nel favorire il coinvolgimento attivo degli studenti: il metodo sfrutta, infatti, l’interattività, riducendo al minimo lo sforzo mnemonico e ricorrendo ad un approccio di tipo sociale, con risvolti anche ludici, quando possibile. 

L'esperienza del corso residenziale presso l'Accademia di Frascati è stata estremamente interessante sia per la possibilità di conoscere un metodo didattico efficace ed innovativo, sia per la gioia di poter finalmente prendere parte a lezioni tenute in lingua latina e, cosa ancora più rara, in greco antico. L'accoglienza che ci è stata riservata, fin dal primo momento, è stata calorosa ed attenta, a partire dal meraviglioso concerto di benvenuto (di cui abbiamo voluto riportare alcuni video), che è stato esso stesso spunto di riflessione didattica, fino ad arrivare alle illuminanti lezioni conclusive di metrica e teatro, che pure hanno contribuito ad indicarci percorsi di lavoro alternativi a quelli a torto definiti tradizionali.

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A Villa Falconieri il latino e il greco antico non sono soltanto un oggetto di studio cui l’ingegno umano può applicarsi con positivistica dedizione, ma sono, prima di tutto, le lingue della comunicazione quotidiana da utilizzare in ogni contesto e l’Accademia è il cuore pulsante del metodo induttivo–contestuale per l’apprendimento delle lingue classiche. Più comunemente noto come metodo “natura”, il metodo Ørberg – dal nome di Hans Henning Ørberg, il linguista danese che negli anni Cinquanta per la prima volta lo propose nella didattica (ed autore del corso Familia Romana - Lingua latina per se illustrata, Edizioni Accademia Vivarium Novum, 2018) – al Vivarium Novum è di casa. E ha trovato casa proprio grazie alla lungimiranza e alla incrollabile determinazione del Prof. Luigi Miraglia, da anni impegnato nel far conoscere e diffondere a livello internazionale la bellezza e l’efficacia delle lingue classiche come lingue vive.

La missione dell'Accademia Vivarium Novum

Una delle principali missioni dell’Accademia Vivarium Novum è appunto quella di formare “sul campo” giovani umanisti, educandoli allo studio delle discipline classiche – dunque non solo lingue antiche parlate, ma anche metrica, retorica, filosofia, storia dell’arte e tutte quelle discipline che, attraverso il latino e il greco, nel mondo classico hanno trovato origine ed espressione - discipline attraverso cui studenti provenienti da tutto il mondo vengono educati nel segno della cultura e della bellezza che non tramonta. In un Campus internazionale dell’Umanesimo, in una eccezionale Res publica litterarum che si appresta ad essere - per dirla con le parole di Orazio – monumentum aere perennius (Hor. Carm., III, 30, 1).

Ne offre una fulgida testimonianza il coro Tyrtarion, ensemble dell’Accademia composto dagli stessi alunni e docenti dei corsi, che, all’interno di melodie adattate al contesto, riesce a far rivivere a chi ascolta tutta la grandiosità e la potenza della metrica antica, attraverso i più celebri versi che l’antichità greco-romana ci ha consegnato. Virgilio, Orazio (Tyrtarion - Horatii, I,9 - Ad Thaliarchum), Saffo, i lirici greci, ma anche versi di Catullo (Tyrtarion – Vivamus - Catulli Carmen V) e di Eschilo (Tyrtarion – Aesch., Persae, 399-405), la solennità della tragedia arcaica e il mistero dei canti orfici. Fino ad arrivare ai più bei testi anonimi dell’Età di Mezzo e alla poesia 'popolare(Tyrtarion – Incerti auctoris  Pervigilium Veneris).

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Spesso in Accademia le giornate iniziano proprio all’insegna della musica. Le prove del coro, magistralmente diretto da Ozseb Aron Toth (“magister Eusebius” per gli allievi dell’Accademia), sono solo una delle tante attività che gli studenti dei corsi residenziali svolgono in comune nell’arco della giornata. Dunque, non solo la normale didattica, ma anche mangiare, dormire e persino sparecchiare sono azioni che si svolgono assieme, con tanto di turni in bacheca precisamente indicati. Tutto rigorosamente in latino: dagli avvisi per gli utenti della biblioteca alle istruzioni della raccolta differenziata.                                                                             

Grandi ed ambiziosi progetti interesseranno l’Accademia negli anni a venire, molti dei quali realizzati di concerto con il Ministero della Cultura e la Soprintendenza Archeologica, delle Belle arti e del Paesaggio. Tra questi, una parte di primo piano avrà appunto la meravigliosa biblioteca della villa, di cui è previsto un ulteriore ampliamento, con la sistemazione definitiva della stessa in una delle due grandi ali borrominiane della residenza, alla luce della progressiva catalogazione di tutte le risorse in essa contenute. Un immenso – ed inestimabile - patrimonio librario che anno dopo anno diventa sempre più corposo grazie anche all’ingente valore dei lasciti privati, di cui l’Accademia continua ad essere felice destinataria.

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Nel segno di un nuovo Umanesimo didattico

Varcare i cancelli di Villa Falconieri ed essere ospitati dall’Accademia Vivarium Novum è stato, in definitiva, come fare un meraviglioso viaggio nel passato. Qui abbiamo trovato le radici di un Umanesimo, che, come coscienza dell’appartenenza ad una cultura capace di costituire un dialogo intimo e collettivo con il mondo classico, riscopre la sua eminente dimensione pedagogica e formativa, dimensione che, soprattutto in questo drammatico momento storico, risulta essere indispensabile e necessaria.

Nella lettera a Francesco Vettori, Niccolò Machiavelli scrive:

“Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; […] mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.”

Niccolò Machiavelli, Lettera a Francesco Vettori, 10 dicembre 1513

Questo abbiamo provato nell’ascoltare il coro dei giovani studenti, nell’affettuosa ξενία (ospitalità) ricevuta e nel seguire le lezioni del prof. Miraglia, che, con il suo tono di voce sereno e garbato, ci ha introdotto nell’otium litterarum più puro, punto di incontro tra culture e lingue diverse.

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Per noi insegnanti di materie letterarie del Liceo “Leonardo da Vinci” i tre giorni trascorsi a Villa Falconieri rappresentano sicuramente soltanto l’inizio di un percorso orientato al miglioramento della didattica e dell’Offerta Formativa. D’ora in avanti, entrando in classe, nel guardare i nostri studenti negli occhi, non potremo fare a meno di ritrovarci, e riconoscerci, ancora una volta e con più forza, nel dettato terenziano (Ter., Heaut., 77): Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Come esseri umani, nella nostra fragilità, come i grandi che ci hanno preceduto, nel segno della loro umanità. Pronti per una nuova rinascita. Pronti per un nuovo Rinascimento.

Ringraziamenti

A conclusione di questa straordinaria esperienza, vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine al Prof. Luigi Miraglia e ai suoi entusiasti collaboratori, augurando loro di continuare a percorrere con successo la strada intrapresa e di poter vedere presto realizzati i numerosi progetti in essere. Al tempo stesso i nostri più sinceri ringraziamenti vanno al nostro Dirigente, il Prof. Sergio Arizzi, da molti anni ambasciatore nella scuola italiana del metodo induttivo–contestuale, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.

Il gruppo di formazione Ørberg del Liceo Leonardo