Un giorno dai molteplici ricordi

Pubblicato: 9 maggio 2023

Alla comunità educativa,

«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà.

All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre.

È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Peppino impastato, frasi attribuite

la giornata odierna merita di essere ricordata da tutti noi per quattro ragioni differenti, che risalgono ad eventi che hanno caratterizzato il novecento e tuttora hanno un profondo  significato morale, civile e politico.

Sul piano internazionale, oggi ricorre il ricordo della fine della seconda guerra mondiale (1945) e forse non è proprio un caso che questa giornata sia stata scelta per presentare nel 1950 la dichiarazione schuman, che è considerata la pietra miliare del processo d'integrazione europea, con l'obiettivo di una successiva unione federale ritenuta essenziale per la salvaguardia della pace.

Nel 1985 tale data è stata designata per celebrare la festa dell'europa (come già richiamato in un paio di articoli pubblicati su questo stesso sito web).

Ad ogni modo, se parigi fu 72 anni fa lo scenario del discorso del succitato ministro degli esteri francese, berlino rappresenta icasticamente la resa incondizionata della germania nazista di 77 anni fa alle forze alleate, facendo registrare la capitolazione intorno alle 2,15 della notte, sebbene la notizia sia stata poi diffusa la mattina successiva.

Si concludevano così sei anni del conflitto più esteso e cruento che il vecchio continente (e non solo) avesse mai conosciuto, festeggiati finanche dai combattenti della resistenza che sfilarono in molte città italiane, ad es. a Parma.

Berlino fu in particolare il luogo dell’ultima grande offensiva in territorio europeo: l’armata rossa fu costretta a lottare per svariati giorni, durante i quali Hitler, che aveva scelto di restare nella capitale accerchiata, tentando di organizzare l’ultima disperata reazione, si tolse la vita per non cadere in mano nemica.

Tuttavia, l'Italia commemora oggi anche due tragedie che si sono consumate ed intrecciate nello stesso giorno di 44 anni fa e che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti.

La mattina del 9 maggio 1978, infatti, all’interno di una renault 4 rossa parcheggiata in via caetani a roma, le forze di polizia rinvennero il cadavere del politico aldo moro, presidente in pectore e co-fondatore della democrazia cristiana, rapito 55 giorni prima dal gruppo terroristico delle b.r.

Qualche ora prima, nella notte tra l’8 ed il 9 maggio, veniva assassinato anche il giornalista peppino impastato, attivista di democrazia proletaria, che diverrà uno dei simboli della lotta contro le mafie (e che non a caso ha ispirato l'adesione della nostra scuola ad una rete di scopo), essendo stato fra i primi a denunciare il 'sistema tentacolare' del crimine organizzato palermitano.

Proprio per questo suo attivismo, grazie anche all'uso del 'megafono' di radio aut, gli uomini di cosa nostra decisero di rapirlo, di sopprimerlo e di orchestrare una messinscena per screditare la sua persona.

Il corpo di peppino, o meglio ciò che ne rimaneva, fu imbottito di tritolo dai suoi carnefici, affinché si pensasse ad un attacco terroristico suicida o finito male. 

Per fortuna, il lavoro encomiabile della madre di peppino, felicia, e del fratello, giovanni, ha fatto poi emergere la verità.

Da quel giorno, i nomi di aldo moro e peppino impastato continuano ad essere richiamati alla memoria, affinché il loro sacrificio non venga vanificato e sia di esempio per tutti.

Il dirigente 

Prof. S.A.