Il progetto "lo struzzo a scuola" 2022-23 nelle parole degli scrittori

Incontro librp

Tipologia

Progetti di integrazione

Anno

2022-2023

Stato

Presentato

Inizio

2023-01-23

Fine

2023-07-02

Obiettivi

Alla comunità educativa,

La bellezza del mondo e delle persone che lo abitano risiede nella loro diversità.

Un concetto che può essere meravigliosamente veicolato attraverso le pagine di un libro. 

Questo è infatti l’insegnamento fondamentale racchiuso nelle parole della scrittrice sabrina efionayi, autrice presso einaudi del romanzo d’esordio addio, a domani, in cui racconta la storia delle sue vite.

Sì, perché chi, come lei, ha avuto in sorte la straordinaria avventura di avere due madri, ha da raccontare molto.

Soprattutto ai giovani.

E' per questo che sabrina è stata una delle autrici che hanno incontrato gli studenti nel nostro liceo all’interno dell’ormai storico progetto di promozione della lettura “lo struzzo a scuola”, organizzato in collaborazione con la casa editrice einaudi, che, alla luce del successo dell’edizione 2021-22, anche quest’anno si è rivelato una conferma tra le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa.

Numerosi studenti delle classi prime e seconde del nostro istituto hanno potuto incontrare sabrina efionayi nel corso della conferenza che si è tenuta lunedì 27 marzo nell’aula magna del liceo.

Per molti di loro è stata la prima occasione per poter dialogare a tu per tu con un’autrice, la prima possibilità per porre delle domande su temi estremamente attuali, come quello dell’emigrazione, del diritto d’asilo, della discriminazione razziale e di genere, dei conflitti etnici, molti dei quali sviluppati dai docenti con le proprie classi anche all’interno dell’insegnamento trasversale di educazione civica, cui il progetto è stato collegato.

Quello con Sabrina Efionayi è stato il sesto degli incontri in cui è stato articolato quest’anno il progetto “lo struzzo a scuola” su proposta delle due docenti referenti, emiliana petrarolo e sandra di vito, avviato nel mese di gennaio scorso con la bella conferenza tenuta da paolo colagrande sul suo lavoro salvarsi a vanvera e conclusosi con l’ultimo degli appuntamenti in programma, l’atteso colloquio con silvia romani per il suo saffo, la ragazza di lesbo.

Tra gli scrittori presenti in cartellone che negli scorsi mesi hanno dialogato con gli studenti del liceo leonarda da vinci figurano vera gheno con le radici del dubbio, ilaria gaspari e la sua vita segreta delle emozioni, francesca valente con altro nulla da segnalare, aimara garlaschelli e il suo nel nome della madre.

A seguito del grande successo riscosso dall’iniziativa, alcuni autori che hanno partecipato al progetto hanno voluto lasciare alla scuola una loro testimonianza dell’esperienza vissuta a contatto con i nostri studenti.

Di seguito le riflessioni degli scrittori paolo colagrande, ilaria gaspari e francesca valente, a cui vanno i più sentiti ringraziamenti.

Credo che la scuola sia il banco di prova più genuino, ma anche più severo, per un libro.

Ho sempre considerato il confronto con gli studenti come una verifica della credibilità di quello che scrivo e del mio stesso rapporto di sincerità con la scrittura: ascoltare gli studenti e rispondere alle loro domande – puntuali e mai improvvisate, libere da urgenze intellettualistiche o recensionismi militanti – è come una lettura fatta ad alta voce da altri, più sinceri, che svela tue possibili stonature o che scopre vocalità che non sospettavi.

E’ quello che provo quando vengo invitato in una classe, e che non provo mai nelle occasioni pubbliche ufficiali (le “presentazioni”, parola abbastanza ridicola, a rifletterci).

La classe di una scuola è l’unico luogo dove lo scrittore riesce a vedersi con gli occhi di chi lo guarda, e non può salire in scena, né in cattedra.

È una sintesi delle ore, per me preziose, trascorse al liceo “leonardo da vinci” di terracina, dove ho cercato di “salvarmi a vanvera” e dove spero di ritornare.

Paolo colagrande, salvarsi a a vanvera - aula magna, 23 gennaio 2023


Per le studentesse e gli studenti del liceo leonardo da vinci di terracina.

Nel febbraio 2023 sono venuta nel liceo da vinci di terracina per conoscere le ragazze e i ragazzi di alcune classi che stavano lavorando sul tema della salute mentale, affrontandolo con consapevolezza da più punti di vista.

Un tema che costituisce l’ossatura del libro di cui sono autrice e intorno al quale abbiamo dialogato nel nostro incontro.

Dai frammenti che compongono quel testo, segni delle vite che sono state e che non sono più, quelle belle persone libere hanno ricostruito, in un modo simile – nell’intento – a quello che avevo avuto io, un intero. Mostrandomi aspetti che non sapevo o non avevo considerato.

Illuminando, cioè, zone che per chi non prova interesse, chi non ha curiosità, possono restare per sempre d’ombra. In questo, sono state aiutate da docenti appassionate che, mi è parso, non temono di parlare di qualsiasi cosa, se riguarda l’umano e la vita: perciò, davvero qualsiasi cosa.

Di quella cura che ho trovato quel giorno ringrazio le studentesse, gli studenti e chi sta al loro fianco guidandoli fin dove è possibile.

E a quei giovani adulti rivolgo il pensiero che j. R. Wilcock scrisse a suo figlio: “ricorda che c’è una sola cosa / affermativa, l’invenzione; / il sistema invece è caratteristico / della mancanza d’immaginazione. / ricorda che tutto accade / a caso e che niente dura, / il che non ti vieta di fare / un disegno sul vetro appannato, / né di cantare qualche nota / semplice quando sei contento; / può darsi che sia un bel disegno, / che la canzone sia bella: / ma questo non ha certo importanza, / basta che piacciano a te.”

Francesca valente, altro nulla da segnalare - aula magna, 20 febbraio 2023


Sono arrivata a terracina in una mattina limpida di inizio marzo che anticipava la primavera. 

Nella luminosa biblioteca della scuola mi sono seduta di fronte alle ragazze e ai ragazzi.

Sapevo che ci sarebbero state domande; parlare con gli adolescenti di emozioni e filosofia è come strofinare due pietre focaie.

Non puoi sapere esattamente quando, ma sai che ci sarà una scintilla, e che da quel momento in poi non si tornerà indietro. Nella biblioteca piena di sole, la scintilla è arrivata presto.

Domande profonde, osservazioni acute, arguzie.

Per chi scrive un libro, parlarne con lettrici e lettori giovanissimi è sempre l'esperienza più sorprendente: perché ti costringe a interrogarti davvero, con l'assolutezza che solo l'età delle metamorfosi conosce fino in fondo, sulle ragioni delle parole, sul pensiero che le innerva.

Penso che, per chi ha vissuto la sovrapposizione fra gli anni della pandemia e il passaggio, così delicato, dall'infanzia all'adolescenza, trovare spazi protetti in cui parlare delle proprie emozioni, soffermandosi anche a riflettere sul lessico che abbiamo a disposizione per dirle, sia prezioso e importante; come il lavoro svolto dai docenti, di cui ho intravisto, nell'interesse delle classi, i frutti.

Penso anche che di fronte alle richieste pressanti di performatività e di efficienza da cui oggi siamo tutti bombardati, a ogni età, riconoscere dignità e importanza a una disciplina così profondamente e generosamente umanistica  come la filosofia, sia un gesto anche politico, educativo, pedagogico nel senso migliore.

Sono uscita dal liceo felice, con la sensazione che lì dentro stesse germogliando qualcosa di bello.

Ilaria Gaspari, vita segreta delle emozioni - biblioteca “a. Fiorini”, 01 marzo 2023


È un piacere, infine, concludere questa rassegna di testimonianze con la riflessione di amalia perfetti – autrice del libro partigiane - oggetto di studio da parte dei nostri studenti all’interno del progetto promosso dall’anpi, "costituzionalmente2".

 

Lo scorso 6 febbraio ho avuto la fortuna di partecipare ad un incontro con alcune classi della vostra scuola sulle donne che hanno partecipato alla resistenza.

Come insegnante, attivista anpi e coautrice del libro "partigiane" edito da people, ho trovato l'incontro particolarmente bello e stimolante. 

Il libro è stato scritto a più mani proprio pensando a lettrici e lettori giovani e debbo dire che i bellissimi lavori realizzati dalle diverse classi mi hanno fatto capire che forse siamo riusciti nell'intento di suscitare nei più giovani la curiosità di conoscere meglio queste donne, spesso giovanissime come loro, a cui dobbiamo la nostra libertà.

Molto bello avvertire tutta l'attività didattica che c'è stata prima dell'incontro, quello delle ragazze e dei ragazzi, quello dei loro insegnanti e quello dei volontari dell'anpi di terracina.

Due ore che sono volate tra le mille domande e curiosità.

Porterò sempre nel cuore l'inizio dell'incontro, quei papaveri "offerti" alle partigiane mi hanno emozionato moltissimo.

Negli occhi delle ragazze e dei ragazzi ho visto l'affetto per queste donne e la consapevolezza del compito che spetta anche ad ognuna e ognuno di loro. Il valore della memoria, della nostra memoria, può vivere solo attraverso i più giovani.

I video che hanno realizzato, le interviste simulate, sono stati un lavoro didattico di grande pregio, una sorta di prolungamento ideale del libro.

Ringraziando il dirigente scolastico e gli insegnati per l'ospitalità, l'anpi di terracina per aver pensato a "partigiane" per uno dei progetti di quest'anno con la scuola, voglio augurare a tutte le studentesse e gli studenti di realizzare i loro sogni e di contribuire a rendere migliore il nostro paese attraverso la cittadinanza attiva e l'attuazione dei valori della costituzione, sono fermamente convinta che sia un modo per continuare a far vivere le nostre partigiane e i nostri partigiani.

Amalia perfetti, partigiane - aula magna, 06 febbraio 2023

Le referenti di progetto

 

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